
Qualche giorno fa ci eravamo permessi di commentare la pericolosità di una deriva in atto nel cinema italiano commedico verso il recupero di un razzismo di bassa Lega (scusate il bisticcio), fatto di battute a senso unico in cui il destinatario è invariabilmente il soggetto migrante, meridionale o altro dall'idealtipo italiano doc, riconducibili a un repertorio antico, di ascendenza coloniale ma che tradizionalmente ha assorbito le peggiori tradizioni del suprematismo bianco d'importazione, come il blackface. Mi riferisco all'utilizzo di un fondotinta o cerone scuro che consente a un attore caucasico di impersonare un personaggio nero, ricorrente in una forma tipica del teatro popolare statunitense come il minstrel show, storicamente avversata dalla comunità afroamericana e ciononostante tuttora oggetto di parziali recuperi, per esempio nel recente film di Ridley Scott, Exodus - Dei e re.
La pietra dello scandalo era rappresentata dall'ultimo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, Il ricco, il povero e il maggiordomo, che purtroppo viene dopo due altri casi di commedia populista che rovista, in modo più o meno sofisticato, in questo repertorio di facezie da ventennio, come Tutto molto bello e La più bella scuola del mondo.
Online da oggi c'è una petizione promossa da due associazioni che fanno parte della galassia delle seconde generazioni, Figli della lupa-Non solo banane e Associazione Afroitaliani/e. L'iniziativa, prima di ogni altra cosa, crediamo miri a segnalare ai produttori e distributori del film che c'è una nicchia di pubblico già consistente ma in sicura crescita, formata da ragazzi e ragazze della seconda generazione e non solo, stanchi di un cinema italiano capace di offrire solo caricature tristi, stereotipi stantii o sociotipi dell'immigrato, ignorando la realtà complessa, contraddittoria, ma vivace e ricca, della società multiculturale italiana. Ecco perché sosteniamo con convinzione questa petizione, al di là dell'obiettivo specifico dichiarato, come primo segno vitale di rivolta davanti a uno stato di cose che in vari contesti abbiamo dichiarato inaccettabile, anche perché rischia di sostenere uno strisciante processo di saldatura in atto tra un razzismo istituzionale, uno mediatico e uno “popolare”.
Qui di seguito pubblichiamo il testo della petizione, rinviandovi alla nostra recensione del film.
Chiediamo che il nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, “Il ricco, il povero e il maggiordomo”, venga ritirato dalla distribuzione perché intriso di un'ironia caricaturale discriminatoria basata sull'utilizzo del blackface e di altri stereotipi razzisti.
Figli della Lupa - Non solo banane e Associazione Afroitaliani/e Mentre il mondo e la società moderna sono sempre più multiculturali e sensibili alle differenze, il nostro paese decide, in nome della libertà di espressione, di ispirarsi a vecchi modelli comunicativi basati sull'immagine denigrante e stereotipata dei neri e di altre comunità.
L'ultimo film di Aldo Giovanni e Giacomo, “Il ricco, il povero e il maggiordomo”, mette in scena la caricatura dell'uomo nero, utilizzando una pratica ormai riconosciuta dall'intera comunità nera mondiale come offensiva e razzista, quella del blackface.
Il blackface è uno stile di make-up che consiste nel truccarsi il viso di nero e veniva utilizzato in passato per rappresentare la parodia dell'uomo nero, stigmatizzando le sue caratteristiche fisiche. Esse diventavano parte integrante di un'ironia caricaturale basata su stereotipi razzisti che metteva in scena personaggi generalmente pigri, ignoranti e superstiziosi dotati di una passione smodata e ridicolizzata per il ballo e la musica.
I Minstrel Show erano gli spettacoli teatrali all'interno dei quali gli attori ricorrevano a tale trucco, che furono inizialmente molto in voga negli Stati Uniti, ma successivamente anche in Europa. I personaggi in essi rappresentati inspirarono una vera e propria iconografia e l'immagine del Darky iniziò ad apparire nelle pubblicità, nelle favole per bambini, nei cartoni animati, nei marchi dei prodotti e via dicendo, contribuendo a consolidare lo stereotipo del buon nero selvaggio e scansafatiche.
Per tali ragioni, esso è oggi percepito da molti neri come un gesto profondamente razzista che, a prescindere dalle buone intenzioni di chi lo compie, rievoca immagini decisamente sgradevoli.
Poiché il blackface è ormai considerato dall'intera comunità nera come inaccettabilmente razzista e profondamente offensivo, nonché a causa della mediocre ironia incentrata su stereotipi razziali anche nei confronti di altri gruppi etnici, chiediamo che, in un'ottica antirazzista e nel rispetto delle sensibilità altrui, il nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, “Il ricco, il povero e il maggiordomo”, venga ritirato dalla distribuzione.
Seguendo questo link puoi firmare la petizione (qui).