
Le spiagge della Repubblica Domenicana sono ancora una volta lo scenario nel quale si muovono i personaggi di Dólares de Arena, ultimo lavoro della coppia, nel cinema e nella vita, formata da Laura Amelia Guzmán e Israel Cárdenas. I registi, entrambi classe 1980, sono arrivati a Roma per presentare il loro ultimo film al Festival Internazionale del Film di Roma, accompagnati da una delle due protagoniste, Geraldine Chaplin. Registi e attrici erano reduci dalla calorosa accoglienza tributata loro all'ultimo Festival di Toronto e al Festival di Chicago dove Geraldine Chaplin ha ricevuto il premio come miglior attrice. Guzmán e Cárdenas, registi e sceneggiatori di Dólares de Arena, si sono liberamente ispirati al romanzo Sand Dollars dello scrittore francese pieds-noir Jean-Noël Pancrazi.
Le splendide spiagge di Las Terrenas nelle Repubblica Domenicana sono piene di turisti europei che cercano di fuggire dal loro mondo. Tra questi un uomo che dice addio alla sua “ragazza domenicana” perché costretto a tornare, suo malgrado, a casa. L'uomo regala una collana alla ragazza come pegno del suo amore e in ricordo di lui e se ne va. La giovane si chiama Noelì e ha un fidanzato che vorrebbe fare il musicista: i due appena possono vendono la collana e prendono i soldi. Noelì si prostituisce per sopravvivere. I due giovani hanno dei sogni e hanno un piano per provare a realizzarli: Noelì ha una relazione con una matura donna francese, Anna, che ha deciso di passare gli ultimi anni della sua vita a Las Terrenas. Noelì finge che il suo ragazzo sia in realtà suo fratello per fare in modo che Anna la porti con sé in Francia dove potrà trovare un lavoro e inviare anche denaro al suo ragazzo. Tutto si complica perché il rapporto tra Anna e Noelì diventa sempre più confuso tra convenienza e vera intimità.
Nel 2010 Guzmán e Cárdenas hanno fatto il giro del mondo con Jean Jentil, menzione speciale nella sezione Orizzonti della 67. Mostra di Venezia. Il film raccontava la storia di un professore che da Haiti si reca a Santo Domingo in cerca di lavoro. Il peregrinare infruttuoso dell'uomo è un pretesto per mostrare una situazione complicata, anche alla luce del terremoto che ha messo in ginocchio l'isola. I due registi continuano la loro indagine sulla società e sulla realtà della Repubblica Domenicana: Dólares de Arena è dunque in parte un ideale proseguimento di un percorso intrapreso con Jean Jentil. Noelì e il suo ragazzo vivono in una baracca, sognano una vita migliore e per sopravvivere Noelì deve fare la “ragazza di compagnia”. L'amore di Anna nei confronti della bella e giovane Noelìè compreso solamente dai suoi amici altoborghesi che come lei si rifugiano sulle spiagge domenicane in ville lussuose dove tutto si ferma. Anna è sola, il figlio non le parla e non si scopre mai il perché, rinasce con Noelì e si ferisce con un sentimento che nel fondo del suo cuore sa essere finto perché, almeno in parte, “comprato”.
Dólares de Arena mette in luce un rapporto delicato tra due donne ma nel far questo mette troppo da parte lo squilibrio che è alla base di tutto. Anna e Noelì vivono in un mondo dove l'impronta coloniale è ancora forte e salda e nel quale l'Europa e i suoi soldi possono comprare tutto. L'analisi di quest'universo legato all'attrazione puramente esotica dei corpi di giovani uomini e di giovani donne da parte di mature signore e anziani signori provenienti dal vecchio continente, si trova in questo film come in molti altri girati in precedenza, tra cui, solo per citarne uno, Verso sud (2005) di Laurant Cantet, presentato sempre al Festival di Roma nel 2006.
Anna, interpretata da una composta e delicata Geraldie Chaplin che si mette a nudo in tutta la sua fragilità, si lascia portare via tutto, denaro e amore, consapevole che il suo potere di ricca donna francese può comprare tutto e può ottenere persino i documenti per Noelì, è allo stesso tempo il suo punto debole: Anna cerca la vita nella forza, nella bellezza e nella giovinezza di Noelì, ma non può ottenere, nonostante i suoi poteri di ricca donna, tutto quello che vuole, solo uno sprazzo di felicità momentanea. Il rapporto tra le due donne è un continuo alternarsi di amore, affetto e cinismo.
Dólares de Arena scorre lento nell'osservazione dei corpi nudi, nel mostrare la forza prorompente della natura, e non smuove nulla di quel mondo ovattato, dei ricchi signori arroccati nelle loro ville, seppur spesso circondate spesso da una profonda solitudine: sono uomini e donne che vivono sulle ceneri di una società martoriata e sulla pelle di un popolo umiliato e povero, che non può far altro che derubarli quando ne ha l'occasione.
Alice Casalini | 9. Festival Internazionale del Film di Roma
Regia: Israel Cárdenas, Laura Amelia Guzmán; sceneggiatura: Israel Cárdenas, Laura Amelia Guzmán; fotografia: Israel Cárdenas, Jaime Guerra; musiche: Ramón Cordero, Benjamín De Menil, Edilio Paredes; montaggio: Andrea Kleinman; scenografia: Sylvia Conde; interpreti: Geraldine Chaplin, Yanet Mojica, Ricardo Ariel Toribio; origine: Repubblica Dominicana, Argentina, Messico, 2014; formato: DCP/HD, colore; durata: 80'; produzione: Aurora Dominicana, Canana, Rei Cine.